venerdì 2 novembre 2012

Giorno dei morti

-“Ai miei tempi era tutto organizzato. Quando morivi ti mettevi in fila e rispondevi per le buone e le cattive azioni, e se il peso delle cattive azioni superava di una piuma il peso di quelle buone gettavamo la tua anima e il tuo cuore in pasto ad Ammet, il Mangiatore di Anime."
-"Deve aver mangiato un sacco."
-"Non tanto come potresti pensare. Era una piuma molto pesante. Ce l'eravamo fatta fare apposta."
Neil Gaiman





Ho fatto un calcolo: durante la mia vita lavorativa ho assistito a circa 600 decessi.

Non è che sia questo gran numero; è una cifra media per un medico della mia età e con la mia specializzazione. Magari quando morirò mi troverò davanti questa piccola folla di gente, vecchi e bambini, morti naturali e morti violente, quelli che ho cercato di rianimare in tutti i modi senza riuscirci, e quelli che sono stata contenta di non riuscire a salvare.

Di alcuni sono sicura di ricordarmi, la maggior parte sono una folla indistinta di cui non mi è rimasta traccia, se non una specie di sentimento di ineluttabulità spicciola.

Forse ognuno di loro mi punterà contro il dito e avrà la sua rimostranza da fare.

Me li immagino con la tipica onniscienza dei trapassati, ma con una cultura medica aggiornatissima.

Magari qualcuno dirà che non ho capito un cazzo di quello che aveva, che se ci fosse stato un anestesista competente sarebbe ancora vivo…

un altro mi rimprovererà di non aver tentato altri 5 minuti - ancora 5 minuti e sarei ripartito! Che ti costava? –

Forse ad altri sarà sembrata intollerabile la mia distrazione mentre li assistevo, solo perché quella sera avevo litigato con mio marito, o perché Sofia era nervosa e non avevo dormito abbastanza, o perché la sera prima avevo fatto le ore piccole, perché era festa, perché avevo la febbre, perché mio nonno stava male, perché ero preoccupata per l’operazione.

Non erano motivi abbastanza buoni?



Speriamo che quella piuma sia parecchio pesante.

Nessun commento: