venerdì 13 luglio 2012

Post solipsistico e autoreferenziale sul mio lavoro

Fare l'anestesista in sala operatoria è come essere un cuoco nella cucina di un ristorante: devi innanzitutto conoscere bene la ricetta che vuoi fare, poi scegliere gli ingredienti giusti e unirli nella giusta sequenza. Devi rispettare le dosi, ma anche essere capace di fare delle variazioni per adattarle al piatto. Per ottenere un risultato perfetto devi conoscere a menadito diverse tecniche e diversi ingredienti con le loro caratteristiche , e il tutto riesce all'ultimo se indovini il tempo di cottura. E ,oltre la scienza, serve un pizzico di intuito, perchè ogni piatto è diverso dagli altri.

La partoanalgesia è come la pasticceria: sempre di cucina si tratta, ma è una branca un po' a parte. Le tecniche sono un po' diverse, gli obiettivi sono un po' diversi, e gli ingredienti sono un po' diversi; e se è vero che un cuoco saprà pur fare un dolce, è anche vero che le torte più complicate sono un segreto dei pasticceri. Se c'è una branca in cui ci vuole sensibilità, fantasia, creatività, adattabilità e intuito, questa è l'anestesia ostetrica. è forse l'unica branca in cui la soddisfazione del paziente è al primo posto assoluto.

La rianimazione è come essere il padrone del ristorante: Ci vuole una gran capacità di organizzarsi: ogni tavolo dev'essere pronto e servito al momento giusto, ed ogni cameriere deve fare bene il suo lavoro. Ci sono i cuochi che cucinano, ma devi sapere quello che fanno. Tutti ti fanno domande aspettandosi che tu abbia le risposte. E tu devi sapere quello che succede ovunque in ogni momento.

Io ho fatto molto il cuoco, ho gestito un ristorante in comproprietà con qualcuno più bravo, ed ora sto imparando a fare la pasticcera.
Ho scelto questo lavoro perchè ogni volta ti propone nuove sfide e quando pensi: eccomi arrivato! scopri che stai a malapena iniziando.

And that's anestesia...

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