sabato 30 gennaio 2010

Libera nos a malo

Nella top ten delle frasi che mi fa inkazzare c'è:
-"ehhh, ma i farmaci fanno male, meglio sopportare un po' di dolore!"
NO.
NO.
NO.
Chi l'ha detta questa cazzata?
dove sta scritto che sopportare il dolore faccia bene?
Avere dolore peggiora la qualità di vita, fa calare gli ormoni della soddisfazione, innesca meccanismi di ansia, aumenta la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa e può causare ulcera e gastrite, scatena l'insonnia e provoca una risposta neuroormonale gigantesca e dannosissima se protratta.
Il dolore è il meccanismo con cui il nostro corpo ci urla che qualcosa non va, e ce lo urla a pieni polmoni e ciò che noi pensiamo sia giusto fare è: ignorarlo e continuare a farlo urlare.
Perchè?
Psicosi.
Pura e semplice psicosi.
Chiariamoci le idee sugli antidolorifici.
Gli antidolorifici fanno male.
Falso.
Gli antidolorifici fanno male se usati a dosi sbagliate per periodi di tempo sbagliati.
E perchè si usano in modo sbagliato?
perchè non abbiamo letto le istruzioni?
perchè li stiamo prendendo sul consiglio del macellaio?
o perchè quelli che stiamo prendendo non bastano a bloccare il dolore che sentiamo?
In questo caso, l'Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia esplicitamente di passare ad un antidolorifico più potente.
E qui tocchiamo lo scottante argomento della Morfina e dei suoi derivati.
L'Italia, grazie ad una marea di diffusi pregiudizi è più o meno allo stesso posto del Togo nella terapia antalgica.
Cominciamo col dire che non si diventa tossicodipendenti per la terapia del dolore con Morfina. E questo perchè la tossicodipendenza implica un meccanismo psicologico, il craving, che associa l'assunzione della sostanza ad una sensazione piacevole.
Secondo voi, un malato di cancro che prende la morfina insieme alla chemioterapia, associa il farmaco a qualcosa di piacevole?
La risposta vien da sè.
La dipendenza fisica da oppioidi, ammesso e non concesso che abbia il tempo e il modo di instaurarsi, si può prevenire ed evitare scalandoli in maniera adeguata.
E qui faccio notare, che l'unica crisi di astinenza così forte da essere mortale è quella da alcool.
Capito? non l'eroina, non la morfina, non la coca, gli acidi o le canne.
L'alcool.
Quindi posate quel profumato bicchiere di bianco che avete davanti.
Gli effetti collaterali.
Gli effetti collaterali degli oppioidi, come la sonnolenza, vengono superati n pochi giorni. Altri, come la stipsi, rispondono ad altri farmaci. Effetti collaterali più gravi, come l'arresto respiratorio, avvengono solo quando l'assunzione è fatta in dosi eccessive , senza rispettare le prescrizioni mediche, ed oggi come oggi, gli oppioidi per la terapia del dolore vengono somministrati in formulazioni che ne rendono molto difficile il sovradosaggio.
Faccio comunque presente che la prima causa di trapianto di fegato nei paesi anglosassoni, per dire, è l'intossicazione da paracetamolo.
Quante confezioni di tachipirina avete dato ai vostri figli?
In sintesi: non esiste alcun motivo di sopportare il dolore quando possiamo combatterlo, e dobbiamo combatterlo con tutti i mezzi che abbiamo a nostra disposizione, perchè l'importante della vita non è la quantità, ma la qualità.
e inoltre, sempre, non mi stancherò mai di dirlo, non credete a quello che dice il fruttarolo sotto casa, ma cercate di capire veramente come stanno le cose.
Ci vuole tempo e nespole e una mente libera da pregiudizi.
Ma si può fare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco brava! a cominciare dai nostri colleghi anestesiologi, che dimenticano di essere specialisti anche in terapia antalgica. E' inconcepibile trattare il dolore post-operatorio in un intervento di "chirurgia maggiore" con una fiala di fentanest in 500 ml di s.f. a 7 (sette) gocce minuto!

Propofol ha detto...

hai perfettamente ragione! per fortuna questo atteggiamento tende a scomparire con gli anestisisti di "vecchia generazione". spero che nessuna delle nuove leve abbia questa mentalità!
ma tu pensa! da noi i chirurghi si lamentano che gli mettiamo troppi oppioidi, che gli rallentano la peristalsi...è proprio vero: chi ha pane...)