venerdì 3 luglio 2009

Mi dispiace, ma è così

I non medici tendono a pensare che la medicina sia un monolitico blocco di sapere senza ombre o incrinature. In realtà , molto più che a scienze esatte come la matematica o la fisica, la medicina assomiglia a discipline "umanistiche" o "empiriche" come il diritto o l'informatica. Con questo voglio dire che ci sono leggi ottime, in teoria, la cui applicazione, come tutti sappiamo, porta a delle ingiustizie tragiche; e ci sono delle volte in cui un computer si pianta e smette di funzionare, e anche il miglior tecnico del mondo, quello con più esperienza e capacità, non riesce a capirci nulla.

Non esiste una legge di causa effetto che fa si che quel sintomo sia collegato a quella malattia e risponda a quella medicina; ci sono delle reazioni, abbastanza stereotipate, dell'organismo che mette in atto delle difese verso un ventaglio spaventosamente vasto di cause e noi cerchiamo di andargli dietro e capire quello che succede e fermare il processo con mezzi assolutamente insufficienti e una comprensione, allo stato attuale, largamente imperfetta.

Per fare un esempio prendiamo la rianimazione cardiopolmonare.

Una cosa che si studia da che mondo è mondo, uno degli argomenti su cui ci sono più studi, trattati, case-report... ecco: le regole della rianimazione cambiano ogni 5 anni.

Ogni 5 anni.

Questo vuol dire che i pazienti che io ho rianimato nei miei 10 anni di pratica, sono stati rianimati con 3 diverse tecniche, ognuna delle quali era quella giusta al momento e sarebbe stata condannata come inappropriata 5 anni dopo. 

Noi medici sbagliamo nel non saper spiegare e ammettere i limiti delle nostre conoscenze, nel pensare che non si può spiegare il nostro lavoro, nel credere che solo noi sappiamo cosa è meglio, e mi rendo conto, perfettamente che non tutti abbiamo doti di empatia e comunicazione  tali da riuscire a trasmettere il nostro impegno, ma a volte non abbiamo semplicemente la risposta.

E nè voi, nè noi possiamo farci niente.

So che è difficile stare dall'altra parte della porta di una rianimazione e sentire un tizio che dice cose incomprensibili sulla vita di tuo figlio, fratello, moglie, amante, e probabilmente noi siamo la persona con cui è facile, è giusto, prendersela. Solo a volte mi sembra ingiusto venir condannati anche se abbiamo fatto il massimo, perchè il nostro massimo non è bastato.

Ma va bene anche così.

3 commenti:

silvia77 ha detto...

poi però capitano le cose divertenti o quasi...
poco tempo fa la domanda: "ma se voi anestesisti studiate di piu' diventate medici?"...
oppure (da mia futura cognata di 20anni): "ma non hai fatto il medico di base perchè è troppo difficile?"...
A te immaginare i miei commenti

Propofol ha detto...

fantastico...veramente due perle...ti lascio in cambio questa appena raccolta in vacanza: " ma voi anestesisti state in rianimazione perchè hai pazienti gravi bisogna fargli la morfina? "
se la sentono un paio di miei colleghi anziani gli vengono le convulsioni... =)

Propofol ha detto...

Scusate per l' errore di ortografia sul commento...un ritorno alla terza elementare dovuto probabilmente alla senescenza...