martedì 27 gennaio 2009

Un manipolo di eroi

Ci sono cose che sono assolutamente al di fuori della mia portata: una di queste è la contabilità. L'unico motivo per cui non sono ancora stata trascinata in manette in un qualche bagno penale è che sono circondata da persone amorevoli che vicariano alla mia incompetenza (sebbene, pensandoci potrei invocare la semiinfermità mentale).
Tanto per dirne una, chi veramente si occupa di gestire il mio bilancio familiare è mia madre: una donna che, se fosse stata dalla parte delle SS adesso i tedeschi avrebbero vinto la guerra. Ogni mese mia madre (che intercetta le mie bollette prima che io le cestini) mi chiede una certa somma di denaro per pagare le mie spese di casa e ogni mese si ostina puntualmente ad elencarmi, euro per euro, quanto devo pagare a chi e perchè, sebbene la mia assenza di passione sia sospettabile dal fatto che mentre lei elenca, io leggo una rivista o ripasso la lista della spesa.
L'altro giorno il mio compagno le ha chiesto, così, senza vero interesse, quanto avevamo speso di multe e lei si è fregata le mani , ha aperto la sua agenda e gli ha snocciolato tutte le multe che avevamo pagato negli ultimi 4 anni per importo, data e causale, lasciandolo boccheggiante come un pesce rosso.
Mio padre, che fa il commercialista, ma è anche e sopratutto un uomo di mondo, ha capito subito che il mantenimento di un sereno rapporto tra noi aveva come condizione necessaria ( ma non sufficiente) che lui non mi facesse da commercialista. Ha quindi lasciato ai dipendenti dello studio il raro privilegio di occuparsi di me come cliente.
Lui si limita a cercare di spiegarmi i misteri della ritenuta d'acconto un paio di volte l'anno, ma più che con vera intenzione lo fa come un elaborato esercizio intellettuale, tipo insegnare la divina commedia al simpatico pappagallo di casa.
Chi veramente si occupa di me sono zia Grazia e Gianluca.
Zia Grazia mi vuole bene. Sarà che mi conosce da quando ero piccola, sarà che le faccio pena, non c'è altro motivo per cui non tenta di avvelenarmi invitandomi a cena.
Oggi, per dirne una, nel delicato periodo della dichiarazione dei redditi, mi ha dovuto chiamare appena sei volte per ricordarmi che:
1- nell'elenco delle fatture mancano la 6,7, 15,16,17,e 21. dove sono? (boh!)
2- quando cambia l'anno le fatture si ricominciano dalla 1. Posso implorare in ginocchio quello dell'ufficio fatture dell'ospedale di farmi cambiare la numerazione di quella di gennaio che gli ho appena portato? (e no, non conta se la fattura è per il lavoro di dicembre!!!)
3- quando si fa una fattura a qualcuno è essenziale mettere tutti i dati compreso il numero civico e , ahimè, il codice fiscale. (non importa che a Frittole ci sia un solo Mario Rossi e tutti sanno chi è, i dati vanno messi comunque!)
4- no, non è possibile scaricare le vacanze. sarà difficile far passare la tua gita nel deserto libico per un viaggio di lavoro.
5- dov'è la bolletta del telefono di agosto? (Dio mio, ad agosto mia madre era fuori e la bolletta l'ho presa io!!! cosa ci avrò fatto? l'avrò usata come carta igienica?! )
Gianluca evidentemente doveva scontare qualche grave peccato nelle sue vite precedenti; come al faraone d'egitto furono mandate le sette piaghe a Gianluca sono stata mandata io.
" e tu ti occuperai della figlia del capo" deve aver tuonato una voce che veniva da una lingua di fuoco."
Così come Abramo, Guianluca ha affrontato il destino a testa alta. Non solo ha seguito tutte le mie pratiche burocratiche dal liceo ad oggi (facendosi una cultura di burocrazia universitaria della facoltà di medicina) ma appena hanno cominciato a pagarmi si è sobbarcato il peso dei miei rapporti con lo Stato Italiano.
Disperato per lo stato anarchico del mio fatturario mi ha mandato un programma per stampare le fatture dal computer che praticamente fa tutto da solo.
Ma non è bastato.
Allora mi ha inviato un foglio dove scrivere tutte le fatture emesse per non confondere i numeri. Anche questo è fallito.
Mi chiama e mi manda mail periodiche in cui argomenta il problema della fatturazione , della ritenuta d'acconto e dello scarico dalle tasse, con una passione che commuoverebbe una pietra. ed è servito a qualcosa?
No. Le sue parole cadono nel vuoto del mio cervello.
E nonostante questo lui non demorde: mai una parola amara è uscita dalla sua bocca, neanche un piccolo" vaff!" , neanche un "ma allora sei deficiente!!!!!!!" no, Lui, composto e sorridente, continua la sua battaglia contro la mia idiozia.
Che dire?
un manipolo di eroi.

1 commento:

Junkie ha detto...

Sono stato fortunato che ci sono sempre state mille e mille persone più competenti di me ad insegnarti l'uso del computer, in tutti questi anni che ci conosciamo.

Ma non sto insinuando nulla eh, figuratiiii :-)