giovedì 18 dicembre 2008

Dati sensibili

Io adoro fare i regali di natale.
girare per le strade affollate cercando la cosa giusta per ognuno,impacchettarla, e guardare la faccia delle persone mentre scartano è una cosa che mi dà proprio soddisfazione; inoltre, siccome i regali di natale sono "obbligatori", non mi vengono i sensi di colpa tipo: "A febbraio mi scade il contratto, e se resto senza lavoro come faccio? sarà il caso di spendere tutti questi soldi? " e cose così. Quindi ieri, armata di tutto punto mi sono tuffata nella calca natalizia in cerca della "right thing".
Passando per caso davanti a Cisalfa sono entrata a comprare un paio di calzini di spugna per la palestra che mi servivano da un po', ma non avevo avuto il tempo di prendere.
Costo totale 3.50 euro; x 2 paia 7.00 euro.
"Guardi che se riempie il modulo alla cassa prende la tessera e ha diritto allo sconto" mi dice , cortese, la commessa.
Arrivo alla cassa e comincio a riempire il modulo senza pensarci.
Nel modulo si richiedevano (campi obbligatori):
Nome
Cognome
Età
Sesso
Indirizzo
CODICE FISCALE
NUMERO DI CELLULARE
l'epidermica riluttanza che provo a dare il mio numero di cellulare mi ha fatto uscire dall'automatismo e mi sono chiesta:
"ma perchè per comprarmi un paio di calzini di spugna io devo dare il mio codice fiscale?!?!"
Dovrei scrivere su un foglietto volante che non so a chi va in mano tutti i modi possibili per rintracciarmi? ma sopratutto: perchè?
Noi medici siamo legati a leggi severissime in materia di privacy e dati sensibili al punto che non possiamo richiedere il test dell'hiv ai pazienti in rianimazione al cui sangue siamo esposti tutti i giorni, e cisalfa per vendermi i calzini può chiedermi il cellulare?!
Comunque la tessera non l'ho fatta e i calzini l'ho pagati a prezzo intero.
è proprio il caso di dire che ci sono cose che non si possono comprare. Per tutto il resto c'è Mastercard.

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