domenica 12 ottobre 2008

Interazioni col chirurgo

Ecco un esempio del motivo per cui l'anestesista odia il chirurgo.

Partiamo da una piccola introduzione medica.

Nei pazienti sotto anestesia generale, ma anche in quelli in arresto cardiaco, o semplicemente svenuti i muscoli perdono tono, e fra questi anche il muscolo che chiude lo sfintere tra esofago e stomaco, facendo si che il contenuto gastrico, acido e pieno di batteri, possa risalire in gola e andarsene dritto nei polmoni provocando una malattia gravissima e con una mortalità altissima conosciuta come polmonite ab ingestis.

Ripeto: gravissima. mortalità altissima.

Ecco perchè i pazienti che devono fare un'anestesia generale vengono fatti stare a digiuno di cibo per 12 ore e di liquidi per almeno 6, così lo stomaco è vuoto e non c'è niente che refluisce da nessuna parte in nessun caso. 

In genere tutti gli anestesisti cercano di sfuggire alle sedute in oculistica perchè consistono in 15/20 interventi di cataratta in anestesia locale fatta dal chirurgo a paziente sveglio, con durata di circa sei ore in cui puoi leggerti un libro, chiaccherare di calcio e farti le unghie senza che succeda niente. Raramente però questi interventi possono scatenare dei riflessi anche gravi e allora sono cazzi, inoltre di solito sono fatti su pazienti di 2000 anni. Ecco perchè c'è l'anestesista e i pazienti vengono fatti stare a digiuno.

Gli oculisti vivono la presenza dell'anestesista in sala come un'offesa personale; di solito fingono che non ci sia, oppure fanno battute sarcastiche sulla sua utilità lì e , in generale , cercano di essere il più sgradevoli possibile. 

Ieri stavamo per operare una paziente di 87 anni con problemi al cuore, una storia di shock anafilattico da farmaci e la pressione alta. Mentre mettevo l'ago in vena facevo le solite domande: prende farmaci, li ha presi stamattina, è a digiuno di acqua e cibo?

la signora mi guarda sgomenta e mi dice: veramente no, ho bevuto mezzo bicchiere d'acqua alle 6. 

Io vado dal professore che operava e gli dico cortesemente: "prof, scusi, la prossima paziente in lista ha bevuto dell'acqua alle 7. Invece di farla ora che sono le 11 la rimandiamo di un paio d'ore e la facciamo per ultima all'una, così stiamo tranquilli"

il cretino s'inkazza, e comincia a dire: ma no! non è possibile! come rimandiamo? mica possiamo rimandare! io me ne devo andare! tanto è in anestesia locale! queste cose in clinica le facciamo in anestesia locale sui pazienti che hanno fatto colazione!!!"

io, pazientemente rispondo: "prof, lo sa che i pazienti devono stare a digiuno, magari la facciamo alle 12.30, li abbiamo fatti stare a digiuno tutti"

"questo è quello che dicono a voi!" mi urla inferocito "gli diciamo noi di dirvelo!!! "

Ecco: vi rendete conto? a lui non importa niente del rischio che corre il paziente, non sa, o fa finta di non sapere qual'è il motivo del digiuno, così come non gli interessa considerare l'ipotesi che quella persona potrebbe morire perchè lui ha fretta di andare in studio a visitare i pazienti privati e s'inkazza con me  perchè io glielo faccio presente!!! Non solo, addirittura lui è disposto a farmi mentire dai pazienti (ignari) su una cosa che riguarda la loro vita!

Lui, come molti chirurghi, non considera l'anestesista come qualcuno che è lì per facilitargli la vita, ma come qualcuno che è lì per ostacolarlo e non farlo operare. Ovviamente noi, rispondiamo a questo atteggiamento con pari aggressività e spesso la cosa degenera oltre il ragionevole.

Ecco perchè chirurghi e anestesisti non vanno d'accordo. Anche.

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